VITERBO - ''Non pensare al piccolo cabotaggio, questo era la scommessa mia e della mia lista civica. Qui invece non si riesce a fare programmazione e questo modo di fare politica, a mio avviso, non funziona. Il problema è avere un’idea di cosa deve diventare Viterbo, da qui a tre anni no da qui a tre mesi'', questo il testamento che Filippo Rossi lascia da presidente del consiglio all’amministrazione comunale.
Poi l’annuncio delle dimissioni. Subito dopo essere ritornato su una critica al Natale 2014 e al modo di fare che l’amministrazione Michelini sta mettendo in campo. Rossi sognava un comune aziendalista, capace di progettare e di fare. Annuncia che se ne va, ma che rimarrà tra i banchi della maggioranza come consigliere.
Un ruolo questo che gli permetterà di dire ciò che pensa. Un passaggio anche sull’ultimo bilancio: ''Una cosa è votarlo, per vincolo di maggioranza, e un’altra è essere d’accordo. Sulla riduzione delle tasse non ero d’accordo. Abbiamo fatto risparmiare ai viterbesi 20 euro, ma quei soldi potevano servire per fare azioni concrete di sviluppo per la città''.